La cantatrice calva

26.10 - 30.10 / 2011

21.00 feriali, 16.00 festivo

Teatro Metastasio

Dopo il premio UBU 2010 come miglior spettacolo dell'anno ricevuto per Finale di Partita di Samuel Beckett, Massimo Castri affronta qui per la prima volta un altro maestro del ‘900 come Eugène Ionesco.

Ionesco è con Samuel Beckett il rappresentante più famoso di quella corrente teatrale contemporanea definita "teatro dell’assurdo" che porta in scena i nodi esistenziali dell’uomo moderno: incomunicabilità, falsità di rapporti, routine, difficoltà a dare un senso all’esistenza.
Nel 1950 mette in scena La cantatrice calva, una commedia in cui Ionesco si presenta come autore d’avanguardia, deciso a voltare le spalle al teatro canonico e sfuggire al realismo e alla psicologia.
I protagonisti sono due anonime coppie inglesi - gli Smith e i Martin - rappresentati come gli archetipi della borghesia; parlano ma non comunicano, limitandosi a uno scambio di frasi banali e convenzionali, non pensano perché hanno perso la capacità di pensare, non esprimono emozioni e passioni, né le comunicano agli spettatori. Sono prigionieri del conformismo, simili ad automi viventi, senza alcuna sostanza psicologica. Il risultato è una situazione paradossale, comico-grottesca in cui i protagonisti dialogano sul nulla.
È interessante seguire la genesi di questo lavoro. Ionesco aveva deciso di imparare l’inglese; leggendo un manuale di conversazione rimase colpito dall’involontaria comicità dei dialoghi, rendendosi conto di avere davanti un testo quasi pronto, facilmente adattabile in chiave umoristica. La bizzarria del titolo suggerisce chissà quali significati simbolici; niente di tutto questo, fu solo il risultato del lapsus di un attore durante le prove.
L’enigmatica cantatrice calva che ha dato il titolo all’opera, disperatamente assente, costituisce una manifestazione supplementare dell’incoerenza; non facendo mai apparire la cantatrice calva, Ionesco parodia una tecnica destinata a creare il mistero attorno ad un personaggio che svolge tuttavia un ruolo importante nell’azione, anche se non svolge alcun ruolo.

Massimo Castri  ha diretto il Metastasio dal 1994 al 2000 e grazie al suo lavoro, il teatro pratese divenne nel 1998 il teatro stabile pubblico della Toscana. Questa nuova produzione segna un gradito “ritorno a casa” di uno dei maestri del teatro contemporaneo.

 

di Eugène Ionesco
traduzione Gian Renzo Morteo

regia Massimo Castri
con la collaborazione di Marco Plini

scene e costumi Claudia Calvaresi
progetto luci Roberto Innocenti
musiche Arturo Annecchino
aiuto regista Thea Dellavalle

personaggi e interpreti:

signor Smith, Mauro Malinverno
signora Smith, Valentina Banci
signor Martin, Fabio Mascagni
signora Martin, Elisa Cecilia Langone
Mary, la cameriera, Sara Zanobbio
il capitano dei pompieri, Francesco Borchi

produzione TEATRO METASTASIO STABILE DELLA TOSCANA

 

Prima nazionale

Prevendita per gli abbonati e per i possessori di Metastasio Card presso la biglietteria del Teatro Metastasio a partire dal 17 ottobre

Vendite on-line a partire dal 17 ottobre (sconto del 10% per ogni tipologia di biglietto)

Vendita per tutti presso la Biglietteria del Teatro Metastasio a partire dal 19 ottobre

26.10 / 2011 21.00
27.10 / 2011 21.00
28.10 / 2011 21.00
29.10 / 2011 21.00
30.10 / 2011 16.00

durata 70 minuti

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INCONTRO CON LA COMPAGNIA

Sabato 29 ottobre alle ore 17.00 la compagnia incontra il pubblico. Coordina l'incontro la Prof.ssa Teresa Megale, presidente del corso di laurea Pro.Ge.A.S. - Polo universitario di Prato. Teatro Metastasio. Ingresso libero